About this blog

Perché un blog? Non per esibizionismo, a che pro poi celarsi dietro uno o più nickname? E’ invece un ‘message in a bottle’ di chi, serenamente, spensieratamente  o (forse) incoscientemente si è perso nel Mare Ermetico, o nell’intrico dei sentieri del Bosco. E’ una traccia da parte di chi sa che questa Cerca è solitaria, e tuttavia anela al conforto (confronto) con altri Compagni. E, nel ristretto ambito di liceità consentito dal necessario riserbo, questo può essere un luogo di deposito di segnali, utili a non cadere nelle trappole abbondantemente sparse lungo il sentiero. Ogni sosta è gradita, ancor più se con il dono di un commento, di un cenno, di un saluto. E buona Cerca a tutti…

Chemyst alias Chester alias Noldor

23 pensieri su “About this blog

  1. Non sapevo dove lasciare di preciso i miei ringraziamenti, per cui lo farò qui.

    Per quel che riguarda il “fuoco segreto”, è vero che ne ho accennato ma lo scopo principale della pagina “Combustione” era centrato sulla natura della sofferenza e del dolore.

    Buona Cerca.

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  2. Le strade di Dama Alchimia, a volte, passano per luoghi a dir poco inconsueti… ho trovato la pagina del suo blog con una ricerca sul termine ‘fuoco segreto’, e così… Ma l’averne accennato non mi è parso casuale.

    Buona cerca anche a lei.

    Chemyst

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  3. Caro Chemyst, mi sono imbattuto nel “Harmonia mundi” di Francesco Giorgio Veneto e – dato che richiama la musica per la sua esposizione, argomento di cui siete espertissimo, desideravo chiederVi cosa ne pensavate.
    Grazie,
    vostro Ptah

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  4. Caro Chemyst, mi sono imbattuto nel “Harmonia mundi” di Francesco Giorgio Veneto e – dato che richiama la musica per la sua esposizione, argomento di cui siete espertissimo, desideravo chiederVi cosa ne pensavate.
    Grazie,
    vostro Ptah

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  5. Caro Chemyst, vorrei la Sua opinione sull’uso degli aggettivi “caritatevole” e “invidioso” attribuiti agli autori sulla natura dei loro scritti. Se da un lato è giusto non divulgare “alla massa” i segreti dell’opera, dall’ altro come ci si deve comportare con i degni cercatori che necessitano di un maestro? Si divide davvero solo in questo modo il lascito? Con grande stima, Porthos. “I am nothing, I see all”.

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    • Caro Porthos, uno dei principi ai quali gli Autori ‘buoni’ improntano le loro opere è quello di dire sempre la verità. Le cosiddette ‘invidia’ e ‘carità’ sono soltanto nella nostra difficoltà a decrittare il loro codice. Mai però accadrà che esso condurrà ad una menzogna. Ma Lei chiede altro, un Maestro che i libri non possono darle. Ebbene, ci sono diverse persone in Italia che dedicano tempo e fatica all’Alchimia e nessuno di loro si fregerebbe mai di tale titolo: preferiscono quello di Etudiant. Quando conoscerà qualcuno di essi, magari a qualche conferenza che anche noi segnaleremo qui, non esiti a chiedere.

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  6. Caro Chemyst,

    mi sono imbattuto nel tuo blog perchè cercavo una traduzione di “Veni Creator Spiritus”. Poi ho letto qualchecosa del resto. Sono anch’io un ricercatore solitario. E come a te, mi piace la musica. Non solo la musica sacra, anche quella cosiddetta “leggera”. A questo proposito credo di poter dire che la scrittura occulta è sparsa attorno a noi molto più di quanto si creda. La difficoltà consiste nel riconoscerla. A volte è talmente evidente, che ci si chiede come faccia la gente a non vederla. Un esempio: “The Long and Winding Road” dei Beatles. Già il titolo dice tutto. Se poi leggi il testo, non restano più dubbi. Un altro esempio: “The Sound of Silence” di Simon & Garfunkel. Questa dice molto di più, a mio parere. Ed è anche più preoccupante, perchè adombra il silenzio cui sono costretti i profeti. Una sola citazione dal testo: “Fools said I you do not know, silence like a cancer grows”.

    Tanti cari saluti e buon proseguimento.

    Maurizio

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    • Caro Maurizio, intanto benvenuto sul mio modesto blog. Grazie per il commento: concordo con te che troviamo quasi ovunque, se guardiamo in un certo modo, conferme alle nostre intuizioni. Viviamo anche in un mondo omologato che in qualche modo condiziona o vorrebbe condizionare il nostro pensiero, sempre a fine biecamente commerciale. Con questo non vorrei però pensassi che io faccia in qualche modo parte del numero, ahimè sempre più alto, dei cosiddetti ‘complottisti’. Tuttavia hai ragione quando dici che possiamo trovare insegnamenti o suggestioni là dove mai ce lo aspetteremmo: alla tua breve lista aggiungerei volentieri ‘Impressioni di Settembre’ della PFM: un suo esame condotto con arguta leggerezza l’ho trovato qui: https://ilberrettofrigio.wordpress.com/2013/07/29/impressioni-di-settembre/
      sono sicuro che ti piacerà, come è piaciuto a me. Mi piacerebbe, in ogni caso, poter arrivare ad affermare che esiste un disegno preciso, una volontà da parte d qualche bonario illuminato che guarda con mite benevolenza i nostri sforzi dalla sua dimensione atemporale, ma forse è soltanto Madre Natura che suggerisce qua e là, a chi scrive o a chi legge, un’intuizione preziosa. A presto rileggerti, e grazie ancora

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  7. Caro Chemyst,

    ho letto con piacere “Impressioni di settembre”. Conoscevo già la canzone, anche se non avevo notato un particolare significato nel testo. E poi la musica è bella ed evocativa. Nel dialogo di Eldar e Tρηματοτυρος ho ritrovato alcuni contenuti che avevo già conosciuto negli anni scorsi, quando studiavo l’antroposofia di Rudolf Steiner, dalla quale posso dire di aver appreso molto. Poi mi sono reso conto che dalla morte di Steiner (1925) a oggi le sue comunicazione sono state fortemente manipolate, anche se, cercando bene, si riesce ancora a trovare qualchecosa delle intenzioni originarie dell’autore. Perchè è così che funzionano le cose: alla sorgente trovi l’acqua pura; poi il ruscello diventa torrente e poi fiume, ma a quel punto dell’acqua della sorgente è rimasta solo qualche goccia dispersa in un mare di liquami inquinanti.

    Per venire alla tua idea sul bonario illuminato che guarda ai nostri sforzi, io direi che quel signore esiste. Alcuni lo chiamano Dio, altri Essere Supremo. Io preferisco chiamarlo Pensiero Cosmico. Dimostrarne l’esistenza non è così facile, anche se non impossibile. Tutta la filosofia ci viene in aiuto. Qualche volta anche la religione e, a volte, perfino le vie di conoscenza. Purtroppo sia quella che queste sono bersaglio di coloro che vogliono condizionare il nostro pensiero. Quest’ultima considerazione mi inserisce nel sempre crescente numero dei “complottisti”? Può darsi, ma non me ne preoccupo. Del resto, per mantenere l’indipendenza di pensiero, bisogna anche riconoscere quando dall’esterno ce lo vogliono condizionare. Qui si aprirebbe tutto un lungo discorso su ciò che è interiore e ciò che è esteriore. In sintesi io credo che la bestia esista sia dentro che fuori. Spesso quella interiore ci impedisce di vedere quella esteriore. E’ vero anche il viceversa, ma l’esoterismo da quattro soldi tanto in voga oggigiorno non manca di farcelo notare.

    Un altro grosso aiuto per giungere al Pensiero Cosmico è la matematica. Non perchè i teoremi matematici aiutino a dimostrarne l’esistenza e l’essenza, ma perchè allenano la mente a riconoscere il vero dal falso. A proposito di teoremi, certamente lo saprai già, ma recentemente ho scoperto che il termine teorema deriva da ϑεω-ρέω, che significa «esaminare, osservare». E, stranamente, la radice è molto simile a Θεός, dio. Ma, a ben vedere, non è poi così strano.

    Un cordiale saluto. Maurizio

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  8. Carissimo Chemyst,

    bellissimo vedere ancora qualche luminescenza sull’ambito alchemico. Che immensi insegnamenti offre questa dottrina… mi ha sempre estasiato. Chissà se esiste ancora un luogo dove scambiare qualche opinione com’è stato il forum montesion, anche solo per riflettere sul mondo circostante. In fondo è questo Alchimia, lo specchio della natura. Ti saluto. PauLc

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    • Caro PauLc, Montesion e la Fiammella sono tramontati ormai. I nuovi social si prestano poco a sereni dialoghi. I blog sono meno frequentati, e gli interventi pochi (come se si stesse ‘a casa di qualcuno’ e non si volesse disturbare). Oltre al mio, consiglio vivamente il Blog di CaptainNEMO e quello di Offerus74. Su una sola cosa dissento bonariamente: Alchimia è anche osservare la Natura, ma poi c’è il Laboratorio. Grazie per il commento, naturalmente benvenuto sul Blog e spero di rileggerti al più presto.

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      • Gentilissimo Chemyst,

        certo c’è il Laboratorio come tu ben dici, ma non è forse una pratica di laboratorio quella che allegoricamente mostra l’uso dello specchio ustore? Percui non sottovaluto la doppia valenza dell’indicazione che si trova nei vecchi libri. Non è forse, la Natura, doppia nelle sue fondamenta? Come potrebbero non esserlo il suo studio e i suoi scritti. E pure il Laboratorio, se vogliamo essere un po’ filosofi e un po’ folli non sarà anch’esso la cornice dell’oro alchemico? Come la sua scorza? Chissà quanto semplici furono i laboratori degli antichi in fondo… questa è una mia visione, di quanto sia importante smantellare tutta l’apparenza, come quando si fan le pulizie… la considero la cosa più importante e come la prima chiave assolutamente operativa. Non so se ti ritrovi… Ovvero siamo certi che molti anni in laboratorio sbagliando dal principio portino a qualcosa? Non era meglio passarli a riflettere, tornando al discorso sopra. Credo sia la parte del mio carattere un po’ prudente, sarà che sono del segno del Toro, non saprei. In Alchimia, credo di aver inteso, parlando di vera materia possiamo solo escludere, escludere, escludere. E lo facciamo a prescindere, perchè non può funzionare, non c’è cuore in queste strade. Ma dopo che abbiamo escluso ogni cosa, cosa ci rimane? Questo è l’accesso al metafisico, come se ci fosse un qualcosa che manda in crisi la mente e che ci sfugge. Lì l’Alchimista in qualche modo indaga… accedervi è forse utopia o forse questione di fede.

        PauLc

        P.S. il blog di CaptainNEMO lo leggo ogni tanto. Il tuo invece non lo avevo mai visto e mi ha fatto piacere trovarlo. Quello di Offerus74 invece non lo conosco e provvederò a dargli uno sguardo. Grazie.

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      • Carissimo PauLc,
        C’è in effetti una corrente di pensiero che definirei ‘iperortodossa’ che imporrebbe di lavorare in Laboratorio e basta, confidando nel ’miracolo’. Non sono di quest’avviso e come te tengo in gran considerazione lo studio. Nascono intuizioni, si scoprono correlazioni, perché no, anche visioni molto prossime al vero con lo studio. Il Laboratorio però ti cambia la prospettiva. All’inizio può essere frustrante, ma poi ti mostra cose comunque inattese o imprevedibili. Su cui si torna a riflettere, elaborando nuove visioni, e così via. Insomma, ‘Ora, lege, lege, lege, relege, labora et invenies’.
        Eppure, qualcuno fra gli ‘ultraortodossi’ dice che ‘lege’ non significa ‘leggi’ bensì ‘scegli’. Possibile, ma poi ‘relege’? Scegli di nuovo? Insomma, alla fine, io ho voluto provare. 😊

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  9. Carissimo Chemyst,

    io sostengo che l’Alchimia non abbia a che vedere con la chimica o con la metallurgia. Tu credi che la pratica in laboratorio sia stata utile? Pure io mi sono dilettato in qualche esperimento, ma debbo ammettere che la cosa non mi ha sortito alcunchè a parte delle spese. A parte il fatto di capire che quello che stavo facendo era totalmente inutile. Come potrebbe essere altrimenti il lavoro su materiale morto? O comunque molto lontano dall’essere vivo? Come si può pretendere che un metallo come il piombo o chissà cosa fermenti come fa l’impasto per il pane? L’Alchimia lavora su cose vive, perciò tutto gira attorno a questo. Ci vorrebbe un miracolo insomma a risvegliare un morto, conosci qualche lievito speciale per il piombo o l’antimonio o il mercurio volgari? Questa è la separazione, a mio avviso, tra il fisico e il metafisico. Ci vorrà davvero la benedizione del cielo, ma ne saremo degni? Mi fa piacere finalmente parlare con qualcuno appassionato dell’Arte come me.

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    • Eppure, mio caro amico, c’è modo per vedere la vita dei minerali, c’è modo per rendere ‘filosofiche’ delle materie apparentemente inerti. Ci sono condizioni (Canseliet le chiama ‘esteriori’) che rendono questi procedimenti possibili, ci sono agenti invisibili di cui vedi o meno l’effetto a parità di condizioni ‘chimiche’. Di più non posso dire, ma credo di aver suggerito qualche soluzione.

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  10. Carissimo Amico,

    è proprio ciò che intendo. Le allegorie degli alchimisti sono così potenti che scardinano il pensiero ordinario sulle cose perchè ne descrivono gli aspetti con la più grande semplicità ma al contempo col più grande ingegno. In modo che per comprenderli bisognerebbe imparare un’altra lingua, che in effetti non ha regole grammaticali, ma solo immagini, figure, suoni. Ossìa è un insegnamento che scavalca la mente e va direttamente alla coscienza. Un po’ come l’agente invisibile che citi, il quale secondo i testi classici dovrebbe essere attirato dal simile come fa un magnete con l’acciaio. Ciò che i cristiani chiamano comunione e universalmente è conosciuto col termine Amore. Che ovvio non è l’amore dei romantici, ma l’attrazione e l’unione per motivi imponderabili, forse di discendenza o di similitudine. L’Universo ci mostra questo con le orbite dei pianeti, in perfetto ordine nel chaos che li contiene, ruotano attorno a ciò che ‘amano’ incessantemente. Non solo una pianta che germoglia è Natura, ma anche l’atomo e l’universo intero, se no che filosofia sarebbe: la lettura dev’essere multilivello, unica e dimostrabile. Un caro saluto.

    PauLc

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