Cari Cercatori,
ancora una volta la rivoluzione del globo terraqueo ci riporta al punto Gamma che quest’anno è caduto il 20 marzo alle ore 4:06 italiane.
Un caro amico mi ha inviato questa bella fotografia, che spiega meglio di tante dotte parole quanto accade in quel singolo istante:
Al di là di tanta retorica che verrà sicuramente riversata in molti blog e altri social media, importa sottolineare quanto la Natura abbia meccanismi di grande precisione ed efficacia, e come essi rendano evidente la profonda connessione di ogni cosa, di ogni singolo evento.
Questo non significa che tutto sia predestinato o prestabilito, piuttosto ammonisce che le nostre azioni, il frutto del nostro ‘libero arbitrio’ si inscrivono all’interno di una cornice straordinariamente sfaccettata e complessa, cornice niente affatto passiva, anzi, estremamente interattiva con ogni nostra attività, incluso il pensiero. Su questo Canseliet attira la nostra attenzione, nel suo noto capitolo ‘Condizioni esteriori‘ (non solo fisiche o meteorologiche!) nel prezioso ‘L’Alchimia spiegata sui suoi testi classici‘.
Così non posso non rilevare che quando un Fratello ‘per ignem’ decide di postare questo splendido brano di Girolamo Frescobaldi…
… il fatto non può decisamente essere del tutto casuale. Ecco lo spartito, dal quale si potrà evincere il testo ricco di contenuti significativi per ogni alchimista:
È palesemente (apparentemente?) un testo amoroso, ma termini e allegorie hanno possibili altre letture: vediamone alcune.
‘Se l’aura spira’ è una ricorrente allegoria del Mercurio (‘il vento l’ha portato nel suo ventre’) e ‘la fresca rosa’ rimanda ai significati rosacrociani e alchemici a tutti noti. Più avanti una siepe (qualcosa di vegetante, di color verde, colore indicato con ‘di bei smeraldi’, al plurale, ad indicare la crescita di gemme cristalline di color verde: il nostro Vitriol. Penso che l’autore del testo avrebbe potuto limitarsi a La siepe ombrosa d’un bel smeraldo, se avesse voluto limitarsi a parlare del colore. Il colore stesso peraltro, primaverile per eccellenza, è il chloròs indicativo (su tutti i piani) dell’azione dello Spirito Universale. Ed il Vitriol non teme le temperature elevate (‘d’estivi caldi timor non ha’). Si nomina poi un ‘chiaro fonte’ che sgorga ‘dall’alto monte’ e che ci fa pensare proprio a quel Mercurio che sgorga dalla roccia colpita (la ‘rupe scissa’) dalla verga di Aronne.
Lascio alla fantasia di chi legge fantasticare sugli ultimi due versi, raccogliendo l’invito, espresso velatamente (toh, una vela…) già in premessa, di scacciare i ‘venti di crudeltà‘ che copiosi imperversano sul mondo, ma dal quale non sono esenti neppure alcuni di noi, con danni a distanza e su di sé che sono inevitabili e, tristemente, negati o non percepiti.
Grazie dunque a Jean Artero per la segnalazione musicale ‘sincronica’, e Buon equinozio!
Chemyst